Psicoelettroconvertitore di Frentzen
La macchina del buonumore
1992
Una macchina assurda che dovrebbe consentire mutazioni del proprio stato d'animo, orientandolo verso il bello. Un accrocchio di materiali di scarto nato per rievocare - irridendoli - alcuni esperimenti para-scientifici nell'ambito della psicoanalisi, che si sono manifestati nei primi anni del novecento. Marchingegni bislacchi, ridicoli, visti oggi (e probabilmente anche ai loro tempi), esempi di un "inconsapevole dadaismo" tanto caro all'autore, rappresentazioni del sempre difficile rapporto tra sperimentazione e realtà.