Daniele Cima, nato a Milano nel 1950, discendente di Otto e Camillo Cima, figure di spicco - a partire dalla metà dell’ottocento - della vita culturale ed artistica milanese nell’ambito della poesia, della letteratura, del giornalismo, della pittura e della caricatura. Anche il nonno materno, Marino Parenti, fu un apprezzato pittore e un attivissimo e poliedrico operatore culturale, tra l’altro tra i fondatori del Premio Letterario Bagutta. Dal canto suo nel novecento Daniele Cima è un ben conosciuto art director e graphic designer, tra i protagonisti assoluti della creatività grafica e pubblicitaria italiana, (qualcuno lo ha addirittura definito "best italian art director ever") particolarmente apprezzato per la capacità di far coesistere il rigore con la sperimentazione visiva, la costante ricerca di soluzioni creative originali, con una marcata sensibilità verso l’estetica.
A partire dall’inizio del nuovo millennio si è principalmente dedicato all’arte pura, attraverso la creazione di numerose serie di progetti artistici, caratterizzati da concetti di base originali, accompagnati da esecuzioni di sorprendente virtuosismo grafico. L’intero percorso artistico di Cima è contrassegnato da una continua fuga dall’ovvietà della normalità e da una sofisticata irrisione di regole, che pure gli sono del tutto familiari. È un trasformatore, capace di rendere bello ciò che è brutto, di rendere vivace ciò che è triste, di rendere interessante ciò che è noioso. Uno slogan che lo potrebbe definire sarebbe "See different", mutuato dal celebre "Think different" uscito dalla tastiera di Lee Clow. Daniele Cima è dotato di antenne che gli consentono di percepire la realtà differentemente e di strumenti che gli permettono di riproporla differentemente, attraverso forme e accostamenti cromatici che raccontano il suo personale modo di interpretarla, fondato su ossimori: rovente ma gelido, immaginario ma logico, rigoroso ma imprevedibile, profondo ma spensierato.
La produzione artistica di Daniele Cima esprime una forte energia vitale, una positività, una speranza, una visione ottimistica che riporta al fenomeno della pop art, da sempre suo punto di riferimento. L'intero suo lavoro artistico degli ultimi trent'anni è documentato nel volume "Coming out" curato da Eugenio Alberti Schatz, pubblicato da Antiga Edizioni nel 2021, ed è stato esposto a: Basilica di San Celso, Milano, Giugno 2023 Chiesa della Santissima Trinità, Milano, Maggio 2023 Galeria Son Molas, Begur, Aprile 2023 Festival Giacimenti Urbani, Milano, 2022 Mutty, Castiglione delle Stiviere, 2022 Tipoteca, Cornuda, 2022 Galleria La Nuvola, Roma, 2021 Triennale, Milano, 2021 Spazio Gilco, Milano, 2019 Galleria Artesì, Modena, 2019 Liceo Beccaria, Milano, 2019 Triennale, Milano, 2017 Studio Bolzani, Milano, 2018 Cascina Cuccagna, Milano, 2016 Spazio Rigatti, Riva del Garda, 2015 Galerie Rivoli, Genève, 2013 Palazzo Corgna, Città della Pieve, 2008 Children Foundation, London, 2006